“Per la vita interiore”. Spiritualità e azione in Mario Sturzo

Mons. Mario Sturzo (1861-1941) di cui ricorre il 150° della nascita e il 70° della morte, fu vescovo di Piazza Armerina dal 1903 al 1941. Fratello di Luigi, si distingue come figura poliedrica di vescovo, filosofo, poeta, maestro di spiritualità, uomo di profonda cultura, radicato nella tradizione ecclesiale ma anche aperto al dialogo con la società contemporanea.

Nella riflessione filosofica, e non solo, egli identifica e rileva quel doloroso e insanabile squilibrio tra l’infinito desiderio o desiderio dell’infinito e le capacità finite dell’uomo, e cerca di mutuare un razionale cristiano della ricerca di Dio e della sua conoscenza a partire dall’insufficienza dell’uomo e della risposta che Dio dà all’uomo in Cristo. Nel suo pensiero spiritualità e vita coincidono; anzi, tratto tipico della spiritualità di Mario Sturzo, è l’essere spiritualità dell’azione: «Che la vita umana si debba concepire come attività non separata da Dio, non indipendente da Lui, e che i nostri rapporti con Dio non si possono limitare a soli atti di culto, non è solamente una legge del cristianesimo, ma anche […] di natura; […] che ci è nota non solo per la Rivelazione, ma anche per la ragione; […] È una legge fondamentale, universale, essenziale, una di quelle leggi che si attuano per tutto e sempre e che solo possono essere non già ignorate, ma negate per degenerazione di pensiero» (Il giorno del Signore, 1934, 8).

La giornata di studio si propone: di rilevare nel suo insieme, contestualizzandole storicamente, teologicamente e a livello della sua vicenda personale, le concezioni spirituali di Mario Sturzo, provando come l’intera riflessione ne sia determinata nella genesi, nell’evoluzione e negli scopi, e come siano state decisive nell’impianto dell’opera pastorale da lui condotta; individuare le matrici teologiche e filosofiche del pensiero con cui elabora la sua visione spirituale, specialmente a partire dal rapporto tra spiritualità e azione, il quale appare sostanzialmente risolutivo per comprenderne l’originalità; verificare l’effettiva incidenza della sua proposta nella recezione, indicandone eventuali linee di sviluppo.