La toponomastica antica della Città di Palermo
«C’è un filo conduttore nella narrazione che Rosario La Duca fa della storia della Sicilia e di Palermo in particolare: la toponomastica. Non c’è pagina dei suoi scritti in cui non siano citati nomi di entità geografiche, luoghi, edifici, palazzi nobiliari. E nella toponomastica da lui raccontata, di rilievo è l’ambito della odonomastica, quella che si riferisce specificamente ai nomi di strade.
E che in realtà è oggetto di questa pubblicazione.
La toponomastica, l’odonomastica sono materie storico-linguistiche congiunte, collegate al nostro vivere quotidiano: sono non tanto il ricordo ma la memoria che trasmette il nostro passato in spazi di vita quotidiana; siano essi pubblici, prevalentemente, sia in spazi privati. E se il primo è generale e onnicomprensivo (τόπος significa luogo), il secondo, l’odonomastica, invece, è peculiare e riguarda le denominazioni delle vie: ὁδός, infatti, ha il significato di via e, lato sensu, di piazze, viali, vicoli, cortili […].
La Duca è contrario alle “ingiustificate sostituzioni delle denominazioni delle strade” con altre; modifiche dei toponimi per i quali arriva in qualche caso e chiedere di ripristinare qualche precedente denominazione odonomastica. Sull’argomento non si limita a “scriverne”, ma ne dà voce con tutta la sua carica di studioso nella “Commissione Toponomastica del Comune di Palermo”; ne fa parte, in due periodi diversi, compreso negli ultimi anni della sua vita» (dalla Presentazione).
In copertina:
Piazzetta Rosario La Duca