Laudes Regiae * Lezioni – Concerto
Laudes Regiæ
Un preludio strumentale per sestetto di ottoni (3 trombe in sib, corno in fa, eufonio e basso tuba) e organo, apre questa composizione.
Il tema su cui si fonda l’intero brano è l’acclamazione Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat, ovvero il cardine acclamativo delle stesse Laudes in canto.
L’attacco dell’organo pleno e l’immediata risposta el coro di ottoni introducono subito nella forma litanico-acclamativa che caratterizza anche il canto delle Laudes.
Il suono immediato della tromba, che da sola dialoga con l’organo nella seconda parte del brano, infonde subito sicurezza al colloquio musicale.
Il fugato sul tema della Messa IV Cunctipotens sfocia direttamente nella terza parte del brano con la ripresa del tema iniziale da parte del coro di ottoni.
Nelle ultime battute gli squilli della tromba solista riprendono tutti gli incisi più importanti del brano, sempre in dialogo litanico-acclamativo con l’organo; infine si unisce al coro di ottoni nelle battute finali ricavate dall’aggravamento dell’inciso “Tu illum adiuva!”.
Le Laudes Regiæ fanno ricorso a un linguaggio espressivo che unisce le innovazioni più ardite al misterioso battere dell’anima in preghiera. La musica, sembra dire mons. Liberto, non parla per se stessa, ma è sempre invito a scrutare le profondità umane per ritrovare in esse la nostalgia di una Presenza che incalza l’uomo e lo sostiene. Non sorprende, allora, che queste Laudes Regiæ uniscano una sonorità altamente solenne, regale, con una riflessione più dolce e meditativa, affidata alla riproposta, originale e stupenda, di un tema gregoriano come quello della Missa IV Cunctipotens Genitor Deus, che diffonde su tutta la composizione un clima di stupore e di splendore sonoro davvero luminoso.
Un preludio strumentale per sestetto di ottoni (3 trombe in sib, corno in fa, eufonio e basso tuba) e organo, apre questa composizione.
Il tema su cui si fonda l’intero brano è l’acclamazione Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat, ovvero il cardine acclamativo delle stesse Laudes in canto.
L’attacco dell’organo pleno e l’immediata risposta el coro di ottoni introducono subito nella forma litanico-acclamativa che caratterizza anche il canto delle Laudes.
Il suono immediato della tromba, che da sola dialoga con l’organo nella seconda parte del brano, infonde subito sicurezza al colloquio musicale.
Il fugato sul tema della Messa IV Cunctipotens sfocia direttamente nella terza parte del brano con la ripresa del tema iniziale da parte del coro di ottoni.
Nelle ultime battute gli squilli della tromba solista riprendono tutti gli incisi più importanti del brano, sempre in dialogo litanico-acclamativo con l’organo; infine si unisce al coro di ottoni nelle battute finali ricavate dall’aggravamento dell’inciso “Tu illum adiuva!”.
Le Laudes Regiæ fanno ricorso a un linguaggio espressivo che unisce le innovazioni più ardite al misterioso battere dell’anima in preghiera. La musica, sembra dire mons. Liberto, non parla per se stessa, ma è sempre invito a scrutare le profondità umane per ritrovare in esse la nostalgia di una Presenza che incalza l’uomo e lo sostiene. Non sorprende, allora, che queste Laudes Regiæ uniscano una sonorità altamente solenne, regale, con una riflessione più dolce e meditativa, affidata alla riproposta, originale e stupenda, di un tema gregoriano come quello della Missa IV Cunctipotens Genitor Deus, che diffonde su tutta la composizione un clima di stupore e di splendore sonoro davvero luminoso.