III Convegno Teologico – Pastorale
Finalità
Facendo seguito all’impostazione antropologica che ha già caratterizzato i due precedenti progetti di ricerca già svolti (Il kerygma cristiano e i legami affettivi e Antropologia e pastorale), il presente convegno vuole esplorare, dal punto di vista teologico-pastorale, e quindi con un chiaro approccio metodologico transdisciplinare, le valenze antropologiche del perdono in relazione all’idea di giustizia, incrociandole sia con la riflessione teologica sia con la riflessione filosofica e giuridica.
La scelta di questo tema risulta attenta agli attuali sviluppi culturali di questo nodo. L’evidente contestualizzazione siciliana – con la messa a fuoco del problema mafia – è aperta a stimoli culturali internazionali.
La tesi che si vuole esplorare è se, a fronte di un perdurare della fortuna della teoria retributiva per la comprensione della giustizia, sia possibile intendere il perdono non in una situazione a-latere o contrapposta alla giustizia – in ogni caso di supplenza – ma come da una parte una sua logica conseguenza (il perdono come ultima istanza di giustizia) e dall’altra un suo necessario superamento (il perdono come gratuità che precede, comprende e oltrepassa la giustizia).
Le conseguenze pastorali e catechistiche di questa comprensione del perdono sono notevoli. Si tratta, infatti, di passare, sia nei processi sia nelle riflessioni pastorali e catechistici, da un attuale ruolo marginale-riparatorio del perdono ad una sua centralità. Il perdono rigenera, perché prima di tutto genera. Il processo di generazione è permanente come la creazione continua da parte di Dio. Tutto questo comporta, dal punto di vista della progettazione teologico-pastorale, sia l’abbandono d’impostazioni educative che ancora si radicano su concezioni filosofiche di tipo antropocentrico, legate alla potenza, sia la scelta di antropologie relazionali.