“Non c’è pace senza accoglienza”
Data / Ora
Data - 08/11/2024 - 10/11/2024
9:30 - 13:30
Categorie
Per iniziativa del Centro di Accoglienza Padre Nostro, del progetto della Conferenza Episcopale Italiana “Consiglio dei Giovani del Mediterraneo”, della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia e della Rete Mare Nostrum e con il Patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana, si terrà a Palermo dal 7 al 10 novembre p.v. un importante appuntamento dal titolo “Non c’è pace senza accoglienza”: un’occasione significativa nella quale tante realtà che si occupano di accoglienza ed integrazione si confrontano e propongono nuovi approcci e più incidenti progettualità nel nome e nella memoria del Beato Giuseppe Puglisi.
Saranno presenti alle giornate anche dodici giovani provenienti da vari Paesi del Mediterraneo che animeranno l’evento con le loro testimonianze e proposte nella prospettiva di creare una rete di collegamento permanente tra le tante e pure diverse situazioni che caratterizzano questa sempre più strategica e complessa area del mondo.
L’evento al quale, tra gli altri, saranno presenti S.E. Mons. Antonino Raspanti Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, S.E. Mons. Gian Carlo Perego Presidente della Fondazione Migrantes, Don Marco Pagniello Direttore Generale di Caritas Italiana, Don Vito Impellizzeri Preside della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia e S.E. Mons. Cèsar Essayan Vicario Apostolico di Beirut dei Latini ricade in un tempo estremamente delicato per le tragiche situazioni che caratterizzano tante aree del nostro Mediterraneo e vuole quindi gettare e coltivare un seme di speranza che veda proprio le comunità di accoglienza protagoniste e testimoni per veri percorsi di integrazione e di pace.
Come opera-segno del lavoro delle giornate palermitane verrà lanciato, in vista del Grande Giubileo del 2025, il progetto destinato a tutte le Comunità Mediterranee “Prendersi cura – una famiglia per ogni comunità”: una proposta libera, semplice ed efficace per la quale le varie Conferenze Episcopali, Sinodi, Parrocchie e realtà ecclesiali e non potranno “prendersi cura” di famiglie, persone e situazioni di povertà e criticità che purtroppo numerose ci interpellano e ci chiedono di agire.