Fieldwork
Baccalaureato in Scienze Religiose
Anno di corso: 2
Crediti: 1
Docenti
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Obiettivo:
L'attenzione all'esperienza "fuori aula" nel mondo reale come luogo di apprendimento risponde a due istanze distinte del percorso di formazione accademica dell'ISSR. L'interesse alla "pratica" è duplice, ad un tempo strettamente pedagogico è intimamente teologico. Da una parte l'integrazione di teoria e pratica, per l'Insegnante di Religione è l'Esperto in Pastorale, diviene il passaggio centrale nella preparazione all'esercizio delle rispettive professioni.
Al pari della preparazione accademica delle professioni d'aiuto e degli insegnanti, il fieldwork pastorale e il tirocinio preservizio diventano i luoghi privilegiati per misurarsi con i contesti reali, le competenze in situazione, i nodi disciplinari, relazionali, istituzionali e per sviluppare una riflessione critica sulla propria identità professionale, le abilità che le sono necessarie e le sfide che essa propone. Dall'altra l'interesse alle pratiche e più generalmente al "fare" nasce dall'interno della riflessione teologica sulla fede cristiana stessa. In effetti, il fare ecclesiale, come comunità e come singoli, nell'esperienza cristiana a uno statuto proprio, che trova nella Rivelazione verbis gestisque e nelle relazioni reciproche che essa configura, il paradigma che illumina anche il percorso formativo. La relazione che essa pone tra il fare e il dire, spesso ritratta nella distinzione tra teoria e prassi o teoria e pratica, è unica: i gesti e il fare di Gesù Cristo, risultano spesso inattesi accendendo il discorso religioso dominante che gli precede, come pure il suo dire rivela un senso altro di gesti abituali aprendo così, nuovo dire, all'invenzione di altri fino a quel momento impensabili e impensati.
Questa relazione conduce nel suo sistema socio-culturale ad attraversare i limiti del puro e dell'impuro, diremmo oggi del sacro e del profano, religioso e del politico, ecc. Il dire il fare sono distinti, ma uniti da una dinamica dell'eccesso che è la logica creativa dell'agape. Nessuno pretende di contenere l'altro. La storia della Chiesa non sarà che prolungamento di questa dinamica nella definizione della sua identità (lex orandi è lex credendi) e della sua azione pastorale. Questa è dunque un luogo teologico di riflessione e di ricerca critica, perché manifesta, eccede e rivela l'azione creativa e configurante dello Spirito. Detto in altri termini il rapporto tra il dire il fare ecclesiale non è omologabile all'applicazione di una teoria alla sua pratica, lo supera senza pertanto abolirlo.
Questo duplice interesse configura allora in modo unico l'atto per l'apprendimento sul campo nel percorso formativo.esso si presenta secondo una progressione crescente in complessità per obiettivi, abilità richieste e modalità di scrittura come fieldwork teologico, tirocinio preservizio e il fieldwork pastorale. Il fildwork teologico rappresenta nel triennio il primo momento di tematizzazione di un luogo di esperienza dell'esistenza credente (servizio ecclesiale, attività professionale, volontariato, partecipazione ai gruppi di preghiera, ecc.) come luogo d'implicazione per sollevare la domanda teologica; il tirocinio preservizio e il fieldwork pastorale, come sopra accennato, rinviano al confronto con i contesti reali dell'insegnare e dell'agire pastorale, in vista dell'acquisizione di una identità professionale (conoscenze, competenze, attitudini, sentimenti) e di una riflessione critica, prospettica e teologica dell'azione pastorale. Nel caso dell'azione pastorale, lo studente avrà bisogno di riflettere sulla sua relazione alle domande e promesse della Scrittura, della Rivelazione, della Tradizione, al sapere delle scienze umane e sociali, sforzandosi di discernere nell'azione pastorale, l'azione ispirante, configurante e giudicante dello Spirito.
Ricordiamoci che spesso la parte "pratica" nella formazione superiore non è facilmente incorporata nei curricula. Spesso, inoltre, è valutata differentemente da quella teorica per il conferimento del grado accademico, relegata a parte in laboratorio e tirocini, sovente annotati solamente con "approvato/non approvato", talvolta anche senza richiedere alcuna valutazione. Il credito accademico è spesso destinato solo alla valutazione del modulo teorico, assumendo che se lo studente è accademicamente competente nella parte teorica sarà necessariamente capace di applicare quella teoria alla pratica.
Il lavoro sul campo, è la pratica che lo contraddistingue nel percorso formativo dell'ISSR, È un'esperienza invece fondante e pertanto è accompagnata e governata da un impianto didattico che ne misura la realizzazione, gli effetti, l'interconnessione, la coerenza e la pertinenza con l'intero programma. Si esplicita attraverso una scelta mirata dei siti, la supervisione in loco, i gruppi di riflessione in Facoltà, un contratto formativo personalizzato, un docente responsabile del fieldwork. L'impianto è centrato sull'articolazione tra la riflessione critica e il passaggio alla scrittura richiesti durante tutto il programma del triennio del biennio secondo la complessità progressiva del suo sviluppo.
La riflessione critica è, infatti, l'articolazione tra il momento in aula è quello sul campo. E si costruisce attraverso la scrittura. Nel fildwork del triennio la scrittura richiesta mira a promuovere la formulazione della domanda teologica dall'interno di un luogo personale di inserzione sociale; nel tirocinio preservizio la scrittura dovrà dimostrare anche delle competenze pratiche, portarne l'evidenza, offrire una finestra su uno sviluppo professionale in actu, senza trascurare la dimensione teoretica. La sfida nello scrivere in questa fase del programma è quella di portare l'evidenza di competenze pratiche acquisite ed è la loro radice teorica, mostrare come l'apprendimento teorico migliora, sviluppa e modifica la pratica e commessa a sua volta solleva e raffina interrogare teorico. Nel fildwork pastorale la scrittura relativa integra quanto precede in una riflessione teologico-pastorale che sa rileggere, anche teologalmente, l'azione pastorale nella sua complessità (analisi, pianificazione, valutazione).
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