Pensare senza smettere di credere. Filosofia e ricerca teologica oggi
Superati i pregiudizi storici e le reciproche chiusure, da alcuni decenni oramai filosofi e teologi insieme si ritrovano per uno scambio di prospettive ed un ascolto reciproco circa le domande fondamentali dell’uomo, nel tentativo di pensare meglio le sfide del mondo contemporaneo. L’impegno che si esige in maniera sempre più urgente è il superamento di posizioni ideologizzate per lasciarsi contaminare reciprocamente. Da discipline del pensiero, con i propri contenuti e metodi, filosofia e teologia si offrono come percorsi efficaci per ripensare l’esperienza dell’uomo e del credente in particolare. In questa prospettiva, e all’interno della formazione teologica, filosofia e teologia sono sollecitate non soltanto a parlarsi, ma anche ad ascoltarsi. È proprio l’ardire del pensare che dà alla teologia un contatto attivo con la fede, mentre la fede può dare, e ha dato, come è documentabile storicamente, tanti spunti originali al pensare. In questo reciproco ascoltarsi e parlarsi, filosofia e teologia non perdono il loro fecondo riferimento al mistero, alla sapienza, alla trascendenza. Ciò le dispone al dialogo, a rimeditare la costitutiva eccedenza che abita il loro argomentare.