Natale 2011
Augurio del Preside alla Comunità accademica per il Natale 2011La ricorrenza della festa dell’Incarnazione e della manifestazione al mondo di Dio nella carne dell’uomo, idealmente ci conduce ogni anno alla soglia di quel luogo e ai margini di quel tempo della vita in cui l’Eterna Parola del Padre si è anche fatta figlio degli uomini, cioè dinanzi a quella porta del cielo, la ianua coeli, Maria, che per Dio si è fatta ianua mundi. Da quel momento quella Parola del Silenzio, una volta consegnata alla voce dei profeti e patriarchi, si è iscritta nel cuore dei figli, uomini e donne non più servi, perché anche essi profetassero con la forza dello Spirito, rendendo così feconda di gioia la vera Figlia di Sion, la santa Chiesa, che a immagine di Maria, è beata perchè ha creduto nella Parola.In questo lembo di Chiesa, la nostra Facoltà Teologica, si invera quella profezia che avrebbe distinto e reso attuale il grande parto della Parola: qui essa è udita col cuore prima ancora che con gli orecchi, e accolta nell’obbedienza della fede e per questo rigenera una nuova comprensione delle cose e nuovi corsi della storia e della cultura. Il Natale ci ricorda principalmente il primato della Parola su ogni nostra antecedente convinzione razionale, dal momento che essa annunzia quell’amore di iniziativa, assumendo la carne e strappandola, con l’amore incondizionato della croce, a ogni altra obbedienza, specialmente quella del peccato e della morte.Con la Natività del Signore è di fatto generata l’obbedienza del Figlio eterno nell’uomo stesso e nella sua ricerca storica della verità, e mentre siamo rigenerati per l’eternità, come figli nell’obbedienza della fede, siano anche resi simili a Lui in ciò che lo distingue principalmente: nella fedeltà. Per prima, tra le tante altre espressioni di Chiesa, la Facoltà Teologica è destinata, quale luogo del servizio alla verità della Parola, a esprimere questo senso nuovo della fedeltà, come assimilazione al Dio fedele che si rivela nella suprema obbedienza del Figlio. Non in un’obbedienza asservita e prigioniera nella carne, ma nella libertà di amare con lo stesso Spirito che anima la carne spirituale del nuovo Adamo e ricolma il grembo santo della sua dimora in Maria, portatrice della vera luce!A lei, Gran Cancelliere, nostro primo annunziatore della Parola, ai docenti della Facoltà, mandati da Cristo a insegnare nel suo nome le ricchezze celate nel mistero, ai nostri allievi, amati e scelti da Cristo per crescere come discepoli, alla nostra intera comunità accademica, specialmente a quanti cooperano per la realizzazione della missione comune nelle varie dimensioni della nostra Istituzione, l’augurio che quello Spirito, per mezzo dei suoi doni, fecondi nel cuore e nella mente di ciascuno un’intelligenza del Verbo incarnato sempre più profonda, affinché, come recita la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo moderno, Gaudium et Spes 5: “cor moveat et in Deum convertat, mentis oculos aperiat, et det omnibus suavitatem in consentiendo et credendo veritati”: muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi dello spirito e dia «a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità».
Buon Natale!